Banca sanzionata per avere comunicato i dati della correntista maggiorenne al padre

Respinta la tesi secondo cui il comportamento illecito del dipendente è stato frutto di un errore commesso in buonafede

Banca sanzionata per avere comunicato i dati della correntista maggiorenne al padre

Sanzione pecuniaria per un istituto di credito che ha illegittimamente comunicato a un padre i dati di un conto corrente intestato alla figlia maggiorenne. Palese la violazione compiuta dalla banca con questa condotta. Su questo fronte il Garante per la protezione dei dati personali precisa che le banche devono effettuare verifiche puntuali prima di comunicare i dati dei propri clienti ad altre persone, anche perché è possibile che i soggetti in precedenza autorizzati a conoscere quei dati abbiano poi, nel tempo, perso quella facoltà. Nel caso specifico preso in esame dal Garante è palese la legittimità delle contestazioni mosse dalla titolare del conto, anche tenendo presente che le informazioni fornite illegittimamente al padre erano state poi prodotte in un giudizio pendente in Tribunale. Insufficiente la linea difensiva proposta dall’istituto di credito, che ha confermato quanto denunciato dalla titolare del conto, ma a giustificazione dell’accaduto ha invocato la buonafede del proprio dipendente, spiegando che l’operatore aveva consegnato all’uomo copia della movimentazione del conto corrente della figlia perché in precedenza egli era autorizzato ad operare sul rapporto bancario, in quanto esercente la potestà genitoriale fino al raggiungimento della maggiore età della ragazza. Per il Garante questi dettagli non rendono meno grave l’episodio, poiché il dipendente della banca ha effettuato un accesso ai dati bancari della titolare del conto e li ha comunicati ad un terzo non autorizzato, in violazione della normativa sulla protezione dei dati personali. (Ordinanza del 26 maggio 2022 del Garante per la protezione dei dati personali)

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