Contratti della pubblica amministrazione: l’istituto della revisione dei prezzi per salvaguardare l’interesse pubblico

Tale meccanismo comporta la definizione di un nuovo corrispettivo per le prestazioni oggetto del contratto, conseguente alla dinamica dei prezzi registrata in un dato arco temporale

Contratti della pubblica amministrazione: l’istituto della revisione dei prezzi per salvaguardare l’interesse pubblico

Chiarimenti dei giudici sulla cosiddetta revisione dei prezzi in materia di contratti della pubblica amministrazione. I giudici precisano che la revisione dei prezzi per gli appalti di servizi o forniture si applica ai contratti di durata, ad esecuzione continuata o periodica, trascorso un determinato periodo di tempo dal momento in cui è iniziato il rapporto e fino a quando lo stesso, fondato su uno specifico contratto, non sia cessato ed eventualmente sostituito da un altro rapporto. Con la previsione dell’obbligo di revisione del prezzo i contratti di forniture e servizi sono stati muniti di un meccanismo che, a cadenze determinate, comporti la definizione di un nuovo corrispettivo per le prestazioni oggetto del contratto, conseguente alla dinamica dei prezzi registrata in un dato arco temporale, con beneficio per entrambi i contraenti. L’istituto della revisione dei prezzi, in particolare, ha la finalità di salvaguardare l’interesse pubblico a che le prestazioni di beni e servizi alle pubbliche amministrazioni non siano esposte col tempo al rischio di una diminuzione qualitativa e al contempo essa è posta a tutela dell’interesse dell’impresa a non subire l’alterazione dell’equilibrio contrattuale conseguente alle modifiche dei costi sopraggiunte durante l’arco del rapporto. I giudici precisano poi che comunque la revisione dei prezzi non è obbligatoria ma opera solo se prevista dai documenti di gara. (Sentenza 5667 del 7 luglio 2022 del Consiglio di Stato)

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