Contratto telefonico e addebiti sospetti: il cliente può accedere agli atti contrattuali e alle registrazioni dei colloqui con gli operatori
Richiesta legittima poiché gli atti e i documenti in possesso dell’operatore telefonico attengono all’abbonamento e alla presunta variazione delle condizioni contrattuali

Se il cliente di un’azienda telefonica ritiene che gli siano state addebitate somme ulteriori rispetto a quanto pattuito, egli ha diritto di accedere a tutti gli atti relativi al rapporto contrattuale, comprese le registrazioni telefoniche intervenute con gli operatori della compagnia. Legittima, nel caso specifico, la pretesa avanzata da un uomo che spiega di avere attivato, nel dicembre 2018, un contratto con una società di telecomunicazioni, comprensivo di collegamento internet (con fibra) e telefono per un costo pari a 27 euro al mese, tutto compreso e per sempre, sulla sua utenza telefonica, e di avere poi constatato addebiti di somme ulteriori rispetto a quanto pattuito, e di avere voluto appurare se quanto richiesto fosse dovuto, presentando perciò istanza mirata ad ottenere dalla società l’ostensione degli atti relativi al contratto e di alcune registrazioni telefoniche con differenti operatori della società. Per i giudici ci si trova di fronte a una richiesta dotata di sufficiente specificità, avendo ad oggetto tutti gli atti e i documenti in possesso dell’operatore telefonico attinenti all’abbonamento ed essendo perimetrata da uno specifico e personale disservizio, ossia la presunta variazione delle condizioni contrattuali. (Sentenza 7118 del 16 agosto 2022 del Consiglio di Stato)