COVID-19, legittima la decisione di non consentire alle parafarmacie di effettuare tamponi e test sierologici

Respinti definitivamente i dubbi sulla scelta dello Stato, ritenuta dai giudici necessaria in piena emergenza epidemiologica

COVID-19, legittima la decisione di non consentire alle parafarmacie di effettuare tamponi e test sierologici

Confermata, e non più in discussione, la scelta dello Stato di consentire soltanto alle farmacie, e non anche alle parafarmacie, di effettuare tamponi rapidi antigenici e test sierologici per il monitoraggio della diffusione del COVID-19. Questa la posizione assunta dai magistrati della Corte Costituzionale, chiamati a valutare i dubbi sollevati dai giudici del Tar Marche. Per i giudici della Consulta fra farmacie e parafarmacie vi sono, innanzitutto, significative differenze che impediscono di affermare di essere davanti a identiche situazioni giuridiche, meritevoli di un medesimo trattamento normativo, ferma restando la obbligatoria presenza di farmacisti abilitati in entrambi gli esercizi commerciali. Ciò che emerge, però, sempre secondo i giudici della Consulta, è che la decisione di permettere alle parafarmacie la possibilità di effettuare i test per monitorare la pandemia da COVID-19 era stata una scelta necessaria in piena emergenza epidemiologica, in modo che non fossero solo le farmacie ad occuparsene ma anche nuovi servizi sanitari all’interno del territorio. E in questa ottica la decisione di affidare i test alle farmacie, e non anche alle parafarmacie, è basata sull’inserimento delle farmacie nell’organizzazione del Servizio sanitario nazionale e quindi sulla loro abilitazione a trattare i dati sensibili raccolti e a trasmetterli alle autorità sanitarie attraverso i sistemi informativi e telematici già in uso. (Sentenza 171 dell’8 luglio 2022 della Corte Costituzionale)

News più recenti

Mostra di più...