Delibera da impugnare: azione possibile solo per i condòmini assenti, dissenzienti o astenuti

La legittimazione attiva per l’impugnazione delle delibere assembleari condominiali spetta esclusivamente ai condòmini assenti, dissenzienti o astenuti, mentre è preclusa, invece, ai condòmini che, pur se rappresentati da soggetto delegato, abbiano partecipato all’assemblea votando favorevolmente alla delibera, anche quando questa sia stata approvata all’unanimità dei presenti.
Questo il punto fermo fissato dai giudici (ordinanza numero 4301 del 19 febbraio 2025 della Cassazione), chiamati a prendere in esame il contenzioso originato, nello specifico, dall’impugnazione, da parte di alcuni condòmini, di una delibera assembleare con cui erano state ripartite tra i condòmini le spese relative a lavori di manutenzione straordinaria, inerenti, in particolare, ai parapetti dei balconi.
Il condominio ha lamentato la carenza di legittimazione attiva dei condòmini per mancata contestazione in assemblea. Questa obiezione è stata ritenuta corretta in Appello, poiché, hanno precisato i giudici, la legittimazione all’impugnazione di delibere annullabili spetta ai soli condòmini assenti, dissenzienti o astenuti, mentre in questa vicenda ad impugnare la delibera sono stati condòmini che avevano partecipato per delega all’assemblea e avevano approvato la delibera, senza formulare dissenso o astenendosi.
Sulla stessa lunghezza d’onda, infine, anche i magistrati di Cassazione, i quali ribadiscono che in tema di impugnazione di delibere assembleari condominiali la legittimazione spetta, dal lato attivo, ai condòmini assenti dissenzienti o astenuti e, dal lato passivo, al condominio in persona dell’amministratore, senza necessità di specifica autorizzazione assembleare.