Inaccettabili le classi o le scuole con soli alunni che appartengono a minoranze linguistiche o che sono figli d’immigrati
Condannata l’Albania per la gestione di una scuola elementare. Riconosciuto un ristoro economico alle famiglie degli alunni

Va garantita, secondo i giudici europei, la multirazzialità nelle classi scolastiche. Esemplare il provvedimento con cui l’Albania è stata condannata a risarcire le famiglie degli alunni di una scuola perché essi si erano ritrovati segregati, paradossalmente, in classe, essendo tutti appartenenti alla stessa minoranza linguistica. Dai giudici arriva quindi un monito: stop alle classi ghetto e stop alle scuole che si ritrovano classi caratterizzate da una sorta di monotonia razziale. Nella specifica vicenda i giudici hanno riscontrato una palese violazione del divieto generale di discriminazione, fissato dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, a fronte della constatazione che una scuola elementare albanese è risultata essere frequentata quasi esclusivamente da bambini rom e da bambini egiziani. Per i giudici non vi sono dubbi: creare classi o, addirittura, interi istituti scolastici frequentati quasi esclusivamente da minoranze etniche o da figli di immigrati ha l’effetto concreto di discriminare gli studenti. (Sentenza del 31 maggio 2022 della Corte europea dei diritti dell’uomo)