Multa per l’Azienda sanitaria locale che pubblica sul sito web nominativi e dati sanitari dei soggetti che hanno fatto richiesta di accesso civico
Impossibile giustificare la condotta tenuta dall’Azienda sanitaria locale

Sanzione pecuniaria per un’Azienda sanitaria locale che ha pubblicato in chiaro, sul proprio sito web, tutti i nominativi e i dati relativi alla salute dei soggetti che avevano fatto richiesta di accesso civico nel 2017 e 2018. A rendere ancora più grave l’episodio è stato il fatto che, nella maggior parte dei casi, gli atti riguardavano la documentazione sanitaria dei soggetti interessati, documentazione che includeva anche cartelle cliniche, accertamenti di invalidità, test e relazioni tecniche. Il Garante per la protezione dei dati personali ribadisce che i dati relativi alla salute godono di una tutela rafforzata e, fatte salve le eccezioni previste dalla norma, ne è vietata la diffusione, e la trasparenza amministrativa non può violare la privacy delle persone. Nel caso specifico preso in esame la prima grave violazione si è concretizzata con la diffusione dei dati sulla salute dei soggetti interessati, informazioni relative sia allo stato fisico che mentale, compresa la prestazione di servizi di assistenza sanitaria. Inoltre, nel pubblicare i Registri di accesso, la Azienda sanitaria locale ha violato il principio di minimizzazione dei dati, che non sono risultati limitati a quanto necessario rispetto alle finalità di trasparenza amministrativa, e ha violato anche le disposizioni della disciplina in materia di trasparenza e delle linee guida ANAC sull’accesso civico, che stabiliscono di oscurare i dati personali eventualmente presenti. (Ordinanza del 26 maggio 2022 del Garante per la protezione dei dati personali)