Ricerca con banca dati realizzata da un’Azienda ospedaliera universitaria: trattamento dati con consenso a fasi progressive

Fondamentale il primo consenso espresso dai pazienti al momento di partecipare allo studio. Necessario, però, che l’Azienda ospedaliera acquisisca successivamente specifici consensi dai pazienti una volta che i progetti di ricerca verranno maggiormente definiti

Ricerca con banca dati realizzata da un’Azienda ospedaliera universitaria: trattamento dati con consenso a fasi progressive

Parere favorevole al trattamento dei dati, da parte di un’Azienda ospedaliera universitaria, finalizzato allo studio dei pazienti affetti da patologie neoplastiche, infettive, degenerative e traumatiche del distretto toracico. Il progetto prevede la creazione di una banca dati e un’attività di ricerca in nove ambiti che saranno oggetto di ulteriori specifici protocolli e sottoposti ai Comitati etici competenti per territorio. Per dare il via libera, però, il Garante per la privacy ha richiesto ai ricercatori di fondare la raccolta – e il successivo trattamento di dati sulla salute per scopi di ricerca medica – sul consenso a fasi progressive. In sostanza, il Garante ha autorizzato la raccolta e la conservazione dei dati nel data base, fondandole su un primo consenso, espresso dai pazienti al momento di partecipare allo studio, a condizione che l’Azienda ospedaliera acquisisca successivamente specifici consensi dai pazienti, o il parere del Garante per quelli deceduti o non più contattabili. Il Garante ha preso favorevolmente atto delle misure tecniche implementate dall’Azienda ospedaliera per eliminare il rischio di identificazione dei pazienti, ritenendole allo stato idonee ad assicurare l’anonimato dei dati trattati. Tali misure dovranno tuttavia essere periodicamente verificate dalla Azienda ed eventualmente adeguate. (Parere del 30 giugno 2022 del Garante per la protezione dei dati personali)

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