Sanzione disciplinare per il dipendente pubblico, che può accedere agli atti del procedimento

I giudici sottolineano che la conoscenza di determinati atti è strumentale alla difesa del lavoratore nell’ambito del procedimento disciplinare

Sanzione disciplinare per il dipendente pubblico, che può accedere agli atti del procedimento

Il dipendente pubblico che ha subito una sanzione disciplinare è legittimato ad accedere agli atti del relativo procedimento. Nel caso in esame, osservano i giudici, la domanda presentata dal lavoratore sanzionato è supportata da un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento a cui è chiesto l’accesso. I giudici ribadiscono che il destinatario di un procedimento disciplinare – sia esso lavoratore privato o dipendente pubblico – deve essere posto nelle condizioni di esercitare compiutamente il diritto di difesa e, a tal fine, di avere piena cognizione dei fatti contestatigli e della inerente documentazione. In sostanza, in ordine agli atti del procedimento disciplinare, deve riconoscersi in capo al soggetto cui si riferisca il procedimento la sussistenza di un interesse diretto, concreto ed attuale, ricollegabile ad un preciso e ben identificabile nesso funzionale alla realizzazione di esigenze di giustizia. Difatti, è palese che la conoscenza di tali atti è strumentale alla difesa del lavoratore nell’ambito del procedimento disciplinare subito e sfociato nell’irrogazione di una sanzione, e vi è quindi il nesso di strumentalità necessaria tra la documentazione richiesta e la situazione finale che il lavoratore intende curare o tutelare. (Sentenza 1123 dell’1 agosto 2022 del Tribunale amministrativo regionale della Puglia)

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