Legittimo l’aiuto di Stato per salvare la società facente parte di un gruppo
Rilevante, però, che le difficoltà economiche non risultino da una ripartizione arbitraria dei costi all’interno del gruppo

Legittimo l’aiuto fornito dallo Stato per salvare un’impresa facente parte di un gruppo. A patto, però, che tale impresa presenti difficoltà intrinseche, non risultanti da una ripartizione arbitraria dei costi all’interno del gruppo, e che tali difficoltà siano troppo gravi per essere risolte dallo stesso gruppo. Questa l’ottica adottata dai giudici che hanno respinto il ricorso proposto da Ryanair e hanno confermato la compatibilità dell’aiuto tedesco per il salvataggio della Condor, compagnia aerea andata in crisi a seguito della messa in liquidazione del gruppo che ne detiene il 100 per cento. La Germania ha adottato una misura di aiuto per il salvataggio in favore della Condor, misura limitata ad una durata di sei mesi e mirata a mantenere un trasporto aereo ordinato e a limitare le conseguenze negative per la società, i suoi passeggeri e il suo personale, causate dalla liquidazione della sua società madre, consentendole di proseguire le sue attività finché non avesse raggiunto un accordo con i creditori e, se necessario, ne fosse effettuata la vendita. I giudici sottolineano poi che un rimpatrio immediato riguardante da 200.000 a 300.000 passeggeri della Condor, ripartiti tra cinquanta e centocinquanta destinazioni diverse, non avrebbe potuto essere assicurato da altre compagnie aeree concorrenti nel breve termine. Legittimamente, quindi, si è riconosciuta l’esistenza di un rischio di interruzione di un importante servizio, anche perché l’uscita della Condor dal mercato poteva comportare un grave fallimento del mercato. (Sentenza del 18 maggio 2022 della Corte di giustizia dell’Unione Europea)