Rovinosa caduta per una donna, alcuni studenti la soccorrono e uno chiama il 118: va occultato il numero di cellulare da cui è partita la telefonata poiché è di un minorenne

Rilevante soprattutto la mancata espressa autorizzazione, da parte dei genitori, al trattamento dei dati personali del figlio

Rovinosa caduta per una donna, alcuni studenti la soccorrono e uno chiama il 118: va occultato il numero di cellulare da cui è partita la telefonata poiché è di un minorenne

Donna inciampa in una buca presente sul marciapiede e finisce a terra. A soccorrerla provvedono alcuni studenti che chiamano il 118. Impossibile, però, riconoscerle successivamente il diritto ad ottenere il numero di telefono della persona che ha concretamente contattato il numero di emergenza. Ciò perché l’autore della chiamata è un minorenne ed è mancata l’espressa autorizzazione, da parte dei genitori, al trattamento dei suoi dati personali. I giudici ritengono corretta la linea seguita dall’azienda ospedaliera. Difatti, si è appurato che dal nosocomio hanno inutilmente contattato il numero di telefonia mobile poiché, nel corso di una breve conversazione telefonica, l’operatore dell’ospedale ha dovuto prendere atto della minore età dichiarata telefonicamente dalla persona chiamata, la quale ha riferito poi che avrebbe fatto richiamare dai genitori per eventuali autorizzazioni, ma i genitori non hanno mai ricontattato l’azienda ospedaliera. Palese, quindi, l’impossibilità, da parte dell’ospedale, di identificare il soggetto minorenne e di acquisire il consenso dei genitori al trattamento del suo dato personale, ossia il numero di cellulare. Impossibile, quindi, per l’azienda ospedaliera, rendere disponibile il dato relativo al numero di utenza telefonica del minorenne. (Sentenza 173 del 16 giugno 2022 del Tribunale amministrativo regionale dell’Emilia Romagna)

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